Se hai affittato Villa BellaVista a Montevecchia e non ti basta goderti il confort dell’abitazione e la meravigliosa vista, la riservatezza del giardino, il relax della zona SPA, passeggiare tra le vigne della proprietà, ci sono tantissime cose che puoi fare e vedere, semplicemente uscendo a piedi o in biciletta o percorrendo pochi km in automobile (o anche in treno). Ma anche andando a mangiare in un bel ristorante o in agriturismo vicino.
Trekking e passeggiate nel Parco Naturale di Montevecchia e Valle del Curone

Villa BellaVista è immersa nel Parco naturale regionale di Montevecchia e della Valle del Curone e il sentiero N°11 costeggia la sua recinzione. Il Parco naturale è perfetto per fare passeggiate e/o trekking più o meno lunghi ed impegnativi percorrendo gli 11 sentieri che attraversando boschi, campi coltivati e vigneti. Attraversare questo polmone verde ti crea quella bella sensazione intima di distacco ed il piacere di abbandonarsi al silenzio, alla natura, alla campagna. Montevecchia e l’omonimo Parco naturale di Montevecchia e della Valle del Curone suscitano emozioni per le bellezze naturali e paesaggistiche e sono in grado di soddisfare tutti i gusti: lo spirituale ed il gaudente, il solitario e la famiglia con figli, lo sportivo, ma anche il pigrone. In un territorio non troppo ampio si inizia dove si vuole e si vede ciò che piace, tra natura, storia e cultura, di una terra che assomiglia a sé stessa da secoli.

Nel Parco sono presenti 11 sentieri, tutti ben tracciati e con cartelli segnaletici, che attraversano il territorio protetto da Nord a Sud e da Ovest a Est e permettono di raggiungere, lontano dal traffico veicolare, tutti i comuni che fanno parte del Consorzio naturale. I tratti più significativi dei vari sentieri formano un anello che raggiunge i luoghi più belli e caratteristici del Parco, che è percorribile a piedi, interamente, in circa 6 ore, con la possibilità di fermarsi e riprendere dove si vuole o “tagliare” per un altro sentiero.

Cliccando di seguito è possibile scaricare il volantino pdf del Parco con i percorsi interdetti e utili consigli per una fruizione consapevole e responsabile. E’ possibile scaricare, cliccando di seguito, anche altri dépliant illustrativi del Parco e dei suo sentieri. L’Ente Parco ha inoltre reso disponibili 4 audioguide (scaricabili online gratuitamente) che descrivono oralmente 4 percorsi, adatte per l’utilizzo da parte di persone cieche o per chiunque voglia percorrerli ascoltando il racconto di un’audioguida.
Presso gli Uffici del Parco e il Centro Visite, in località Butto, 1 o presso Cà del Soldato si possono avere tutte le informazioni ed al prezzo di 5,00€ è disponibile la dettagliata cartina 1:25.000 “Monti di Brianza”, che comprende la rete sentieristica del Parco Regionale di Montevecchia, della dorsale San Genesio e del Parco Regionale del Monte Barro.
Mountain bike nel Parco Naturale di Montevecchia e Valle del Curone

Seppur con alcune limitazioni introdotte recentemente per i sentieri più interni il Parco regionale naturale di Montevecchia e della Valle del Curone resta un punto di riferimento per gli appassionati di mountain bike brianzoli e milanesi. Ideale per praticare il cross country tra stradine sterrate e sentieri nel bosco, con ponticelli e paraboliche naturali, oltre ad un bel giro ad anello di 22 km veramente vario e divertente. Cliccando di seguito è possibile scaricare il volantino pdf del Parco con i percorsi interdetti e utili consigli per una fruizione consapevole e responsabile. Due video illustrano meglio di molte parole cosa potrete vivere e vedere percorrendo questi sentieri in biciletta.
Equitazione nel Parco Naturale di Montecchia e Valle del Curone

Con le stesse restrizioni introdotte recentemente per le mountain bike è sempre possibile fare delle bellissime passeggiate a cavallo lungo i sentieri, tra campi e boschi, con salite, discese e guadi. Cliccando di seguito il volantino pdf del Parco con i percorsi interdetti e utili consigli per una fruizione consapevole e responsabile.
Di seguito alcune scuderie della zona che organizzano passeggiate a cavallo nel Parco naturale:
- Marco Brivio a Cernusco Lombardone Località Cavigiolo, 2, telefono: 039 990 8469
- Scuderia Passonino a Montevecchia in Via Passone
- Maneggio la Carovana a Lomagna in Via A.Volta, 1
- Scuderia il Picchio a Merate in Via Laghetto, 2A
- Ranch la Monella a Usmate Velate in Via Manzoni, 36
Raccolta delle castagne nel Parco Naturale di Montevecchia e Valle del Curone

Autunno, tempo di castagne. Ad ottobre i boschi del Parco naturale di Montevecchia e della Valle del Curone si riempiono di castagne che cadono a terra nei loro ricci pungenti e nei weekend di famiglie felici di raccoglierle.
Ciclismo su strada sulle salite di Montevecchia
La strada che porta a Montevecchia alta è una stupenda e impegnativa salita che porta dalla pianura alla collina con un dislivello di 200 metri in circa 2 chilometri e mezzo, con una pendenza media al 7,8%, fatta di tratti tra il 12 e il 16% con una punta massima del 20% dopo 350 metri dalla partenza. L’arrivo e’ situato dopo il centro abitato di Montevecchia ed e’ preceduto da un breve tratto in discesa che anticipa l’ultimo strappo.
Ancora più ripida la variante che porta sempre a Montevecchia alta, ma che passa dalla strada che conduce a Villa BellaVista, per poi ricongiungersi davanti alla Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista.
Con bicicletta tipo gravel è possibile percorrere un bellissimo anello misto asfalto / sterrato di 28,1 Km con un dislivello complessivo di 249m.
Monumenti, chiese e palazzi da vedere e conoscere a Montevecchia
Sentiero dell’Oliva
Il sentiero dell’Oliva, merita una menzione a se perché è un sentiero che in pochi km racchiude e mostra molto della storia e delle bellezze di Montevecchia.

Parte dalla strada asfaltata principale che sale a Montevecchia alta (Via Belvedere) che si abbandona quasi subito per imboccare a sinistra il ripido sentiero dell’Oliva (indicato con freccia gialla ed appositi cartelli turistici) che porta alla piazzetta panoramica (Largo Agnesi e poi da qui al Santuario), attraversando la collina di Montevecchia lungo le celebri “terrazze” del paese.
E’ un antico passaggio che collegava la parte bassa del paese con il centro della vita politica e religiosa in alta collina e recentemente, grazie al restauro, è tornato al suo antico splendore, riacquistando l’aspetto originario caratterizzato da una ripida mulattiera in pietra circondata da muri a secco e le tipiche coltivazioni terrazzate di vite, olivo e rosmarino. Si può percorrere solo a piedi e ci vogliono +/- 30 minuti, con un minimo di fatica per via della pendenza. Lungo il percorso si gode di bellissimi scorci e una vista crescente sulla pianura circostante.
A metà collina si incontra la Cascina Cavenasca (un rudere oggi ripulito dalle erbe infestanti) e poi alla fine si arriva in Largo Agnesi, da cui si può proseguire scegliendo uno dei numerosi tracciati che si snodano all’interno del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Il Sentiero dell’Oliva è una delle tappe dei Sentieri del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone, in particolare il n.9 Montevecchia – Missaglia e fa parte anche del cosiddetto “Sentierone n.1”, ossia la via di collegamento tra Osnago e Lecco che passa da Montevecchia, prosegue sul Monte di Brianza (S. Genesio) e raggiunge il Parco del Monte Barro.
Santuario della Beata Vergine del Carmelo
“Il bel Santuario mariano che, dall’alto, veglia e orienta” Cardinale Carlo Maria Martini, 1988

Saliti 180 gradini fiancheggiati da tigli e ligustro, al termine di una strada segnata dalle cappelle della via Crucis, si trova il santuario della Beata Vergine del Carmelo, di origini medievali, collocato in cima alla collina di Montevecchia. Si attribuisce la costruzione della prima chiesetta ai Longobardi che la dedicarono al loro santo “preferito” San Giovanni Battista (come il Duomo di Monza realizzato dalla regina Teodolinda). Poiché in epoca romana vi era sulla sommità di Montevecchia un posto di vigilanza, e nel paese sottostante un Castrum importante dove si controllava le principali arterie, all’arrivo dei Longobardi, le postazioni romane furono utilizzate per edificare due chiese entrambe dedicate a San Giovanni Battista. Il confinante comune di Cernusco Lombardone, è infatti l’unico comune della Lombardia che ha nel suo nome quello dei “Longobardi”, dimostrandone la loro sicura presenza nel suo territorio. Al periodo medievale risale l’origine del campanile, sorto come torre di avvistamento. La chiesetta longobarda sulla sommità di Montevecchia è resistita sino al 1570, epoca in cui un incendio dovuto “all’incuria del parroco” (si legge dagli atti della visita di san Carlo Borromeo) la distrusse interamente insieme ai paramenti e agli arredi sacri. Per quasi un secolo le messe furono officiate nella cappella di San Bernardo, sino al 1630, anno in cui il santuario fu ricostruito, ma con dimensioni ridotte rispetto all’attuale. Ampliamenti con l’aggiunta della sacrestia da un lato e di ampi locali per la residenza dei preti officianti (avvenuti tra la fine del 1660 e la metà del Settecento) ha portato il santuario alle dimensioni attuali.
Internamente, la chiesa conserva due cappelle riccamente affrescate: 1) in quella di sinistra trovano posto una Decollazione di San Giovanni Battista, opera attribuita Giulio Campi, oltre ad altri dipinti databili tra il XVI e il XVIII secolo; 2) quella di destra, così come il presbiterio, ospita affreschi di Andrea Appiani, tuttavia in cattivo stato di conservazione.
Nel 1924 l’attuale santuario fu dedicato alla Beata Vergine del Carmelo e consacrato nel novembre del 1954 dal cardinale Schuster. Nella tradizione cattolica e carmelitana in particolare, infatti, la Signora del monte Carmelo rappresenta il “fiore più bello del giardino di Dio”, la Vergine purissima che possiede la bellezza di tutte le virtù, il perfetto modello di ogni vita contemplativa e in particolare la premurosa madre, sorella e patrona dei religiosi carmelitani e di tutti i fedeli che si impegnano a “salire il monte del Signore per stare nel suo luogo santo” sotto il segno dello Scapolare, foriero delle speciali promesse di salvezza eterna attribuite dalla tradizione alla stessa Vergine e simbolo di consacrazione a Lei.
Il restauro della via Crucis di Montevecchia 2000-2005

La via Crucis circonda la base del Santuario e l’eposizione alle intemperie, ai cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico, hanno danneggiato l’arenaria utilizzata per la realizzazione delle cappellette. Il massiccio intervento di restauro è iniziato nel 2000 e si è protratto fino al 2005. Le opere, formate da due tipologie di arenaria, si trovavano in uno stato avanzato di degrado. Le operazioni di restauro si sono rivelate piuttosto lunghe sia per la collocazione della Via Crucis che per le condizioni meteorologiche che ne hanno fortemente condizionato le operazioni di consolidamento. Durante uno di questi restauri sotto la prima edicola vennero ritrovate numerose monete romane e di altre successive dominazioni che invasero il territorio della Brianza.
Chiesa Parrocchiale S. Giovanni Battista
Sorge a metà collina, fu costruita negli anni ‘20 con il contributo di tutta la popolazione. Fu consacrata nel 1933 dal cardinal Schuster.
Chiesa del Passone
Questo oratorio è dedicato a S. Mauro e si trova lungo l’antica strada che porta in cima alla collina.
Chiesetta di Ostizza
Dedicata a S. Giuseppe si trova nella frazione di Ostizza, alla base della collina di Montevecchia.
Chiesetta di San Bernardo
È un piccolo oratorio che sorge nell’omonima località in alta collina. Risale al 1589 e contiene numerosi pregevoli affreschi recentemente restaurati.
Villa Agnesi Albertoni

La villa, con un giardino formale, fu costruita nel XVIII secolo come residenza di villeggiatura della famiglia Agnesi. A questa residenza è legata l’interessate e curiosa la storia della settecentesca Maria Gaetana Agnesi che fu un personaggio incredibile: Donna di straordinaria intelligenza, terza di ventuno fratelli e sorella della compositrice Maria Teresa Agnesi Pinottini. Nota come l’Oracolo Settilingue, perché apprese a perfezione l’italiano, il tedesco, il francese, il latino, il greco, lo spagnolo e l’ebraico. Tuttavia fu nella matematica che trovò la sua maggiore espressione, con il suo libro “Istituzioni analitiche” ad uso della gioventù italiana e la definizione della curva nota come Versiera, poi diventata in inglese, per un curioso errore di traduzione, Witch of Agnesi. La villa è abitata ancora oggi ed è possibile visitarla solo ogni prima domenica del mese. Qui maggiori info. Si trova in Largo Maria Gaetana Agensi, 2 (ai piedi del Santuario della Beata Vergine del Carmelo).
Villa Vittadini

Eretta sulla cresta della collina di Montevecchia, in una delle posizioni più aeree della Brianza, di rimpetto al noto santuario della Madonna del Carmelo, la villa è probabilmente sorta su un impianto originario cinquecentesco, quando apparteneva ai Panigarola, feudatari di Montevecchia. Passata agli Archinto, che ne detennero la proprietà fino al 1863, l’edificio subì diversi cambi di proprietà, fino ad arrivare alla famiglia Vittadini, che ancora oggi lo abita in estate. Normalmente chiusa alla vista, la villa si affaccia sulla piazzetta di Montevecchia con un austero portale seicentesco, mentre gli interni, ancora ben conservati, nella loro elegante semplicità lasciano trasparire il sobrio decoro della piccola nobiltà di campagna. Si trova in Via della Cappelletta, 1 (a pochi passi da Villa Agnesi e dal Santuario della Beata Vergine del Carmelo).
Cascina Butto

Cascina Butto oggi è la sede del Parco regionale naturale di Montevecchia e della Valle del Curone ed ospita gli uffici amministrativi ed un centro visite a ingresso gratuito aperto la domenica pomeriggio, dove si possono trovare depliant e pannelli informativi che aiutano a capire e conoscere il Parco e ad orientarsi nella scegliere di che sentiero percorrere o cosa fare. Si trova in Via Valfredda, a metà collina.
Cà del Soldato, immersa nel Parco Naturale di Montevecchia e Valle del Curone

Il nome della struttura deriva da una leggenda secondo cui un soldato napoleonico diretto in Russia decise di fermarsi qui dopo essere rimasto affascinato dalla pace e dalla bellezza del luogo, anche se in realtà a quell’epoca la cascina esisteva già da secoli. Al suo interno si trova il Centro Parco che fornisce info e materiale illustrativo ed il Museo di zoologia dedicato a questi luoghi, che permette di osservare e conoscere più da vicino la fauna del Parco. Nei dintorni sono disponibili tavoli e panchine per soste riposanti e picnic, oltre ai servizi igienici. Il Museo è aperto sia il sabato che la domenica. A Cà del Soldato si arriva a piedi percorrendo i sentirei del Parco.
Luoghi da visitare e attività da fare nelle immediate vicinanze di Montevecchia
Monte di Brianza e Parco Monte Barro

Il Colle di Brianza, detto anche Monte di San Genesio, è una montagna delle Prealpi Luganesi situata in Provincia di Lecco, articolata in 3 colli: Monte Regina (817 m), Monte Crocione (877 m s.l.m.) e Monte di San Genesio (832 m s.l.m.). Dalle tre cime si può godere di una vista panoramica sulla Brianza, sui laghi di Annone e Pusiano, sulle Prealpi e la città di Lecco. A San Genesio è presente una piccola chiesetta, mentre poco più sotto nella frazione di Campsirago sorge un santuario dedicato alla Madonna, la quale apparve a una giovane donna nelle vicinanze. Qui le info sul Parco Monte Barro e qui sul Monte di Brianza.
“Il sentierone”
“Il sentierone” è lungo 35Km, un sentiero che collega l’estremità sud della provincia di Lecco con il capoluogo, scavalcando la collina di Montevecchia, risalendo le pendici del Monte di Brianza, percorrendo la lunga dorsale del San Genesio per scendere nella sella di Galbiate e facendo il periplo del Monte Barro arriva in centro a Lecco. Partendo dai 200 m di altitudine a Lomagna si sale ai quasi 500 m di Montevecchia, poi giù in discesa nella valletta di Rovagnate e poi ancora su fino agli 800 m del Monte Crocione, tutto lungo sentieri escursionistici, ben segnati e mantenuti, con costanti punti di connessione con la rete ferroviaria, per un veloce, ecologico e strategico rientro in caso di stanchezza. Qui maggiori informazioni.
Fiume Adda, traghetto leonardiana e ponte San Michele (15 minuti d’auto)

Oltre che a vederlo è possibile utilizzare il traghetto che attraversa il fiume Adda unendo Imbersago a Villa d’Adda sulla psonda bergamasca. Non è certo che il suo inventore sia effettivamente il grande Leonardo da Vinci, ma è certo che il genio fiorentino studiò il corso del fiume per diversi anni, al servizio del signore di Milano Ludovico il Moro e che disegnò il traghetto, identico a quello attuale, in occasione del suo soggiorno a Vaprio d’Adda presso il conte Girolamo Melzi negli anni 1506 – 1507. Tale disegno, datato 1513 ed è presente nel Codice Windsor, conservato nella biblioteca reale dell’omonimo castello in Inghilterra. La particolarità di questo traghetto è che si muove avanti e indietro tra le due sponde mosso solo dalla corrente del fiume, senza nessun altro tipo di propulsione. Qui orari e costi.

A Paderno d’Adda c’è il ponte San Michele, realizzato tra il 1887 e il 1889 dal progettista svizzero Jules Röthlisberger interamente in ferro con una struttura simile a quella della Torre Eifel, a campata unica, con un altezza dal fiume di oltre 80 metri. Il ponte combina al piano superiore l’attraversamento pedonale e veicolare, con quello ferroviario al piano inferiore. Durante la seconda Guerra Mondiale questo ponte è stato oggetto di ripetuti falliti tentativi di bombardamento aereo e ha anche il triste e particolare primato di suicidi (nonostante l’altezza alcuni aspiranti suicidi si sono miracolosamente salvati).
L’argine del fiume Adda si presta per lunghe pedalate che possono portare, interamente su strade ciclabili e spesso lontane del traffico veicolare, in una direzione fino a Lecco e nell’altra fino a Milano o addirittura Cremona. E’ anche possibile noleggiare delle biciclette in loco.

Crespi d’Adda (25 minuti d’auto)

Una nota particolare merita Crespi d’Adda che è un villaggio industriale del XIX secolo protetto dall’UNESCO. Il sito è ottimamente conservato e rappresenta un innovativo esempio di modello sociale e di architettura industriale. Il villaggio è praticamente un ecosistema autosufficiente, che ruota attorno alla fabbrica. Dotato di scuole, ospedale, chiesa e cimitero, è suddiviso in aree dedicate ai servizi e residenziali, con case differenti per ampiezza e tipologia, che venivano assegnate a chi lavorava nella grande manifattura tessile, a seconda che fosse operaio, quadro o dirigente. Il cotonificio era alimentato dall’energia prodotta da una centrale elettrica dedicata che sfruttava la corrente del fiume Adda. Qui per saperne di più.
Brianza Golf Usmate Velate (15 minuti d’auto)

Campo di 18 buche con un percorso che si snoda all’interno di un anfiteatro naturalmente ondulato in cui sono presenti quattro laghi che caratterizzano le buche più difficili. Il percorso risulta tecnico, vario e divertente sia per giocatori di buon livello che per i giocatori meno esperti. Il circolo dispone di un campo pratica (21 postazioni di cui 7 coperte), un’area destinata al gioco corto con putting green, ampio pitchin-green e bunker di pratica. All’interno della Club-House ci sono ristorante e servizi. Qui tutte le info.
Terme di Monticello Brianza (10 minuti auto)

Vasche panoramiche esterne ed interne, idromassaggi, cascate, vasca salina, solarium, area calda, saune, hammam, bagni di vapore, aree relax, stanze emozionali e area fitness. Nella prima area detta “acqua”, ci sono le piscine interne ed esterne, con idromassaggi e cascate, nella seconda detta “calore”, diversi ambienti a varie temperature e livelli di umidità. La struttura ha anche un proprio ristorante interno. Qui tute le info.
Luoghi da visitare partendo da Montevecchia
Monza e la Villa Reale (25 minuti d’auto)

Monza è famosa ai più per ospitare una tappa del Gran Premio di Formula 1, ma la città custodisce anche tesori artistici che testimoniano il suo passato glorioso e si sviluppa intorno a un bel centro storico raccolto e pedonale. Proprio nel cuore della città si trova il Duomo di Monza, che ospita la Cappella della Regina nella quale sono conservate le spoglie della Regina Teodolinda. Nella stessa cappella si trova anche la famosa “Corona ferrea” (che veniva usata per incoronare gli imperatori del Sacro Romano Impero e i re d’Italia fino al XIX secolo). Vicino al centro, assolutamente da non perdere è la neoclassica Villa Reale, che venne costruita tra il 1777 e il 1780 su commissione dell’Imperatrice d’Austria per il figlio Ferdinando – i lavori furono condotti dal Piermarini (lo stesso architetto che partecipò alla costruzione della Reggia di Caserta e del Teatro La Scala). Si possono visitare gli appartamenti reali, la cappella reale, il teatro di corte e i famosi Giardini, che costituiscono l’enorme Parco di Monza, all’interno del quale si trova anche l’Autodromo Nazionale di Monza e l’omonimo campo da golf.
Bergamo Alta (35 minuti d’auto)

Bergamo Alta si può raggiungere a piedi o con la funicolare che fu costruita nel 1888 e in soli 2 minuti ci si torva nel centro medievale della città. Dall’alto Bergamo è proprio come la descriveva Stendhal: “il più bel luogo della terra”. Fulcro di Bergamo Alta è Piazza Vecchia, il salotto antico di Bergamo, la “piazza perfetta” – come amava chiamarla Le Corbusier. Sui due lati della piazza si contrappongono il Palazzo della Ragione e il Palazzo Nuovo, con la sua facciata in marmo bianco. In fondo alla piazza si svela la bellissima basilica romanica di Santa Maria Maggiore con la magnifica Porta dei Leoni Rossi che si affaccia su Piazza Duomo e il Battistero. Accanto alla Porta dei Leoni Rossi sorge poi quello che è considerato il capolavoro rinascimentale dell’arte sacra cittadina: la Cappella Colleoni, un imponente mausoleo che conserva le spoglie del condottiero Bartolomeo Colleoni e le cui pareti sono decorate da affreschi, tra cui quelli del Tiepolo che decorano la cupola. Non dimenticate di poggiare tre dita sul simbolo dei Colleoni nell’inferriata esterna e farle girare: dicono porti fortuna! Altri luoghi da non perdere: il Castello di San Vigilio e l’Accademia Carrara (in città bassa).
Milano (40 minuti d’auto)

Milano meriterebbe un capitolo a se per tutto quello che si può fare e vedere, per cui rimandiamo a tutto quello che già sapete, o che potete trovare online e nelle guide turistiche.
Il Lago di Como (Bellagio, Lecco, Como) (45 minuti d’auto)

Le belle sponde del Lago di Como, da meta preferita dei milanesi per una gita fuori porta, si sono trasformate in una delle destinazioni più amate anche dal jet set internazionale. Divi di Hollywood del calibro di George Clooney o Brad Pitt trascorrono abitualmente le loro vacanze sulle sponde del Lago di Como vicino a Milano, innamorati delle sue bellezze architettoniche, dei suoi paesaggi e del suo fascino un po’ malinconico. Iniziate la visita della città di Como partendo dal bellissimo centro storico racchiuso dentro le mura per poi salire a Villa Olmo, una magnifica villa del Settecento con giardino all’italiana, da cui si gode una vista magnifica su tutta la città e sul lago. Per esplorare quest’ultimo prendete uno dei battelli che navigano verso Bellagio, Menaggio, Varenna e altre mete, oppure un idrovolante (Como vanta l’unica scuola europea che organizza anche voli turistici). Il Lago di Como è davvero una destinazione splendida vicino a Milano che non dovrebbe mancare in una vacanza in Lombardia